La
terapia medica anti-infiammatoria può avere un suo ruolo all’inizio della malattia. Quando la cicatrice si è stabilizzata (sei
mesi, un anno) se il paziente e la partner sono soddisfatti della funzione sessuale, non vi è nessuna terapia
che possa migliorare ulteriormente la situazione.
In
questi casi è sempre sconsigliabile l’intervento chirurgico. Se tuttavia il recurvatum non consente un rapporto sessuale
soddisfacente per entrambi, sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico.
Una
placca può raggiungere la maturità anche senza calcificare ma la calcificazione é segno dell’ultimo stadio del processo di guarigione e può comparire anche solo dopo 6 mesi. I pazienti con una curvatura verso l’alto di meno di 45° possono di solito avere rapporti sessuali soddisfacenti. Quando la curvatura è verso il basso o laterale, l’angolo critico è di 30°. Quando la curvatura è più grave spesso ci si trova di fronte a tentativi di penetrazione che peggiorano il ripiegamento. Se decidiamo per
l’intervento chirurgico questo consiste di solito nell’incisione della placca e posizionamento di innesto autologo: noi preferiamo l’innesto di vena grande safena. L’incisione della cute
può essere fatta sul prepuzio subito al di sotto del glande in sede sottocoronale, alla base del pene, a sinistra per recurvatum destri o a destra per recurvatum sinistri. Indifferentemente a destra o a sinistra per recurvatum ventrali o dorsali. Per recurvatum ventrali l’incisione cutanea può essere fatta
anche longitudinalmente sulla superficie ventrale del pene. L’innesto venoso deve essere di solito il 30% più grande
rispetto all’incisione della placca. Di solito, anche se l’erezione precedente all’intervento è valida, si associa legatura della vena dorsale profonda del pene e delle vene circonflesse, per garantire un minore deflusso sanguigno durante l’erezione, che risulterà più valida. L’intervento ha una durata di circa
2-3 ore, una degenza di circa 2 giorni. |